domenica 22 maggio 2011

Tappezzeria da... passeggio!!!



Adoro i tessuti da tappezzeria, sono fatti per durare nei secoli (quasi), sono accoglienti, ricchi di dettagli e spesso insoliti.
Non sono facili da trovare così quando me ne capita fra le mani uno carino io lo arraffo (la regola è sempre almeno un metro) anche se non ho in mente cosa farci. Ecco l'ultima scoperta:


La borsa è spesso un dilemma: a volte sai già che uscendo devi portarti dietro metà casa o metà ufficio, nessuna di quelle che hai sembra grande abbastanza e, nel caso che lo sia, sai già che tutto quello che ci infilerai dentro avrà poche probabilità di essere ripescato nel momento giusto, proprio perché disperso praticamente in un monolocale. 



Mi riferisco in particolare al cellulare (sei sempre convinta di sapere dove si trova ma suona solo quando non si trova lì) , alle chiavi (ti ricordi di cercarle solo all'ultimo secondo, davanti al portone, possibilmente mentre piove), al biglietto dell'autobus mentre il controllore ti guarda con sospetto, ai fazzoletti (subito dopo una fila di starnuti e la goccia al naso attende precarissima un... paracadute). E potrei andare avanti per ore!


Oppure al contrario esci "leggera", perché non devi portare né comprare niente di particolare...
Et voilà, in un attimo sono trascorse due ore e stai rientrando a casa con due tre sacchettini (tipo farmacia, profumeria) di quelli che non riutilizzerai per nessuna cosa, nemmeno per la spazzatura ma che diverranno, maledizione, spazzatura loro stessi. La borsa mignon che avevi scelto non poteva ospitare niente di più di quello che aveva.



Io con il mio telo di un metro mi sono inventata la soluzione ideale. Il trucco è creare all'interno uno spazio enorme al centro, una serie di tasche di tutte le misure necessarie ai lati e due tasconi esterni per le cose che devono essere "a portata di mano". Quando è piena riesco facilmente a trovare anche il burro cacao, quando è semivuota il tessuto è talmente carino e morbido che sembra un accessorio decorativo...

Vi presento la creatura:












Un'altra buona amica...!





mercoledì 18 maggio 2011

Alabama Stitch

Eccomi qui, mi ero un po' persa in vari incontri conseguenza della Mostra dell'Artigianato ed in più in questi giorni ho sperimentato una nuova tecnica decorativa...

Mai sentito parlare del libro "Alabama Stitch"? No? Niente di strano, bisogna essere un po' particolari per trovarlo! Io modestamente la nacqui e quindi ho ordinato il volume, me lo sono fatto recapitare dall'Inghilterra (il modo più semplice ed economico per averlo) e poi me lo sono gustato piano piano...


C'è qualcosa di buono in questo libro, fin dall'odore...
L'autrice racconta di questa sua passione, di come è nata, di come si è sviluppata ed è evidente quanto questa persona sia semplice ed allo stesso tempo grande...

Si tratta di una lavorazione realizzata completamente a mano, recuperando vecchi indumenti o tagli di jersey di cotone. Si tratta di qualcosa che viene da molto, molto lontano, che si perde anche nel tempo e che l'autrice ha imparato da sua nonna e da sua madre. 

Così ho deciso di provare... Ho cercato di recuperare due t. shirt di quelle che non puoi lasciare lì quando le vedi in negozio ma che poi non puoi che lasciare lì quando le hai portate a casa (magari perché ti dimentichi di averle comprate, o perché le hai prese pensando ad una fantastica abbronzatura da abbinare ma non ti abbronzi da tre anni).

Ecco comunque i primi risultati delle prime prove:








rovescio del capo

diritto del capo



Ed ecco come si presentava sul libro.... magari con un po' di pratica...!



migliorerò ma


...intanto per me quello che ho fatto è già ...


!!!!!!!!!!!





mercoledì 4 maggio 2011

ART 75 Mostra Internazionale dell'Artigianato 2011


http://www.enricopaolucci.it/






Ci siete già stati? 
"Sempre le solite cose", "tutta roba già vista"... da anni sentivo dire così ma stavolta che sorpresa!
Certo, le categorie, per fortuna, si ripetono ed anche le arti, ma sarà che io sono in uno stato di grazia, sarà che in ogni angolo ho avuto la sensazione di una grande cura, sarà che è evidente la temerarietà di chi viene da lontano e si ferma per una settimana solo per farci vedere il suo lavoro (allo stand del Giappone mi sono quasi commossa), a me è piaciuta un sacco!


Poche immagini perché solo uscendo mi sono resa conto che ero troppo presa dal conoscere, toccare, provare, annusare... e assaggiare!

Se potete, vi consiglio di andarci nei giorni lavorativi così avrete modo di trascorrere una giornata piacevolissima, all'ora di pranzo gustare specialità di tutta italia e del mondo...  tranquillamente. Io mi sono fatta il giro completo e poi sono anche ripassata una seconda volta a trovare chi mi aveva colpito.

Innanzi tutto devo assolutamente parlarvi di questa simpaticissima ragazza davvero troppo artista, al punto che non si trova su Facebook, non ha un sito, a malapena ha un indirizzo di posta elettronica: 24 anni ed un anima pura. Bravissima....





Il suo nome Arancha Garcia Satillo.
E' venuta da Madrid portando le sue creazioni in vetro ed io non ho resistito, ho ceduto al richiamo di un piccolo contenitore ed una bottiglietta da profumo (il cui tappo rappresenta per me il modo più chic di profumarsi).



























Spero proprio di rivederla, fiduciosa, sorridente e magari un pochino più rintracciabile!




Altro personaggio, è Silvia Logi , fiorentina, che ha il suo laboratorio a Settignano e non può davvero passare inosservata: prima le sue opere ti colpiscono nella galleria, dove ti perdi in quei piccoli frammenti di tutto che assemblati prendono vita e diventano...


...diventano...


... poi la trovi al suo stand che impiastriccia qualche cosa, ancora pezzetti, briciole, schegge di varie materie che da resti immobili si trasformano in sogni, colori, spirali e piccoli paesaggi animati dalla sua fantasia. Paesaggi pulsanti, come il piccolo cuore che ritrovi su una cornice, su un pannello, o che sovrasta piccoli tetti come una tenera, insolita, luna.


Ma come cavolo fa??? Questo vuol dire avere l'anima sulla punta delle dita...





Sempre dalla galleria, spostiamoci sul tessile: 


http://www.teleadarte.com/it/gloriacampriani.htm


e aggiungiamo due opere di Enrico Paolucci un artista che lavora anche con la cartapesta(le foto naturalmente non rendono giustizia).E' suo anche il pesce (palla?) in apertura del post:


"another day"






e poi delle ceramiche:





http://nddolfi.it/






...ed infine qualcosa della Val d'Aosta:






Nel padiglione della ricerca ho conosciuto Daniela Vinciguerra, elegantissima fashion designer i cui abiti si scompongono in pannelli, spesso di colore, trame e tessuti diversi (anche da tappezzeria) per poi riassemblarsi in un tutt'uno armonioso. I modelli sono semplici e impeccabili nella confezione e nella cura dei dettagli.Daniela è architetto e si occupa con lo stesso buon gusto anche di interior design.










Ecco. vi ho raccontato quanto volevo... Ho volutamente accennato solo a pochissimi esempi di originalità; tutto il resto è davvero ok; una bellissima mostra!

Ah, non dimenticate:



scarpe comode!!!